Parcheggio in curva esattamente sopra una pozzanghera. Apro la portiera della mia Panda bianca e sotto di me vedo uno strato di acqua sporca che supera le ruote. Penso di non potermi presentare con le scarpe bagnate e puzzolenti di umido così provo ad uscire dalla parte del passeggero. In una mano l’ombrello per evitare di incresparmi i capelli, con l’altra tento di aprire lo sportello e a scavalcare il lago di pioggia sotto i miei piedi. Con fatica arrivo al marciapiede e comincio a camminare in tutta tranquillità. Mi fermo davanti a un bar per prendere un caffè. Leggo l’insegna: Grunge Bar. All’interno chitarre e immagini di Kurt Cobain. Cerco di consumare il caffè davanti a una lastra di plexiglass che mi separa dalla barista vestita con una t-shirt con su scritto “scusate le spalle”. Bevo il mio bicchiere d’acqua ed esco dal bar pronta a citofonare. Lui mi accoglie in accappatoio, io sorridente e senza pensieri come se evidentemente lo fossi.
In poche chiacchiere mi accompagna dietro al divano e mi toglie i pantaloni iniziando a contemplare il mio culo che so che gli piace tanto. Mi giro verso di lui e lo accompagno verso la camera. Credevo di essere sicura ma mi rendo conto di non esserlo. Provo a pensare che forse in quel momento potrei provare a distrarmi, ma niente, non ci riesco. E allora fingo, fingo che mi piaccia e che mi stia divertendo. Non riesco a baciarlo, non riesco a tenerlo stretto, nonostante l’abbia fatto per anni, non riesco a lasciarmi andare. Nudi sul letto per la prima volta non ho alcun pensiero riguardo il mio essere nuda davanti a qualcuno, ma penso solo a dove forse vorrei essere in quel momento. Vorrei che tutto terminasse, eppure l’ho voluto io mi dico, l’ho cercato e l’ho voluto. Ma non era quello che effettivamente volevo. Salgo sopra di lui e provo a distrarmi, vorrei che venisse subito e finisse tutto subito. Mi stendo sul letto, guardo per terra, mi chiede perchè non mi guardi gli dico scemo ti sto guardando. Lui continua a parlare e parlare, io guardo la pioggia fuori dalla finestra, penso che oggi è veramente una giornata di merda e intanto lui parla parla delle sue cose di ciò che gli è capitato e io continuo a chiedermi perchè sono lì, nuda su quel letto.
Mi alzo verso il bagno, lui mi segue gli chiedo una spazzola, inizia a spazzolarmi i capelli e io lo guardo dallo specchio. Si ferma, ci guarda: siamo veramente belli insieme. E pensare che fino a qualche anno prima lo credevo sul serio anche io. Ma non è mai stato vero non siamo belli insieme. Accenno un sorriso e rispondo è vero. Quando in realtà vorrei solo andarmene all’istante. Quindi mi rivesto bevo due bicchieri d’acqua e con il mio sorriso più smagliante incontro i miei amici che mi aspettavano per pranzo a pochi metri da lì.
Scusate il ritardo, ho trovato traffico